Il Bumba Meu Boi

São Luis è conosciuta internazionalmente per essere la capitale brasiliana della musica reggae ma il ritmo tipico dell’isola e dello stato del Maranhao si chiama Bumba Meu Boi. Questa coloratissima danza diventa la protagonista assoluta della città nel mese di giugno, dove dominano le feste junine, che nel Nord-est brasiliane sono più sentite dello stesso Carnevale. Alla base del Bumba Meu Boi c’è una leggenda di campagna. E’ la storia del contadino Chico che, per soddisfare la richiesta della moglie Catarina incinta, le porta da mangiare la língua del bue più pregiato della fazenda. Ovviamente la morte dell’animale provoca la furia del legittimo proprietario ma, quando tutto sta per volgere al peggio per il povero Chico, l’intervento di uno stregone riporta in vita il bue e dona alla favola il classico lieto fine. Il Bumba Meu Boi nasce nelle campagne del Nord-est oltre un secolo fa ma è soprattutto nel Maranhao che trova sviluppo (e parzialmente in Amazzonia, dove la sua variante prende il nome di Boi Bumbà). La favola di Chico e Catirina diventa un canovaccio su cui inserire danze supercolorate, con protagonisti i personaggi della leggenda, tra cui lo stesso bue. Splendidi i costumi, altrettanto trascinanti i ritmi dettati dai tamburi e da strumenti tipici come la matraca, formata da due pezzi di legno che, battuti insieme, dettano i tempi alla danza. Nel mese di giugno, specialmente nella sua seconda metà, a São Luis si diffondono gli arraial, i palcoscenici ispirati alle fazendas dell’interno, dove le danze del Bumba Meu Boi e gli altri ritmi tipici delle feste junine (tambores de Crioula e quadrilhas soprattutto) vengo rappresentati. I più grandi sono organizzati dagli enti pubblici ma anche nelle strade dei quartieri è facile incontrare in quei giorni spettacoli di danza autofinanziati dagli abitanti. Il clou è il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo, che chiude ufficialmente la stagione e vede le danze trascinarsi fino all’alba.